Il rifugio Baita Tonda alla Martinella fu costruito nel 1948, progettato dall’architetto Mario Kinigher di Rovereto, per commissione della famiglia Sannicolò di Serrada, già proprietari dell’Hotel Serrada e pionieri nella costruzione del rifugio del quale furono proprietari e gestori fino agli anni ’70. Nel 1971 il rifugio venne venduto alla famiglia Olivi, attuali proprietari della Baita.

Serrada, nella seconda metà degi anni ’30, rappresentava una delle prime stazioni turistiche del Trentino. Nel 1938 fu infatti costruito uno dei primi impianti a fune; si trattava di una slittonovia capace di una portata di dieci persone, successivamente sostituita da una seggiovia monoposto. Nel ’51 la località ospitava la prima edizione della celebre gara sciistica “Tre-Tre”, con l’indimenticabile indiscusso protagonista Zeno Colò. Furono questi gli anni in cui Serrada primeggiava tra tutte le mete dei turisti vicini; in prima linea i roveretani che sceglievano Folgaria per lo sci da fondo e la Martinellla come vetta da cui dominare la valle. Nel ’52 venne sostituito l’impianto di risalita monoposto con una telecabina, inagurata in quell’anno da Giulio Andreotti.

 

Il nome “Baita Tonda” nasce proprio dal progetto architettonico, la pianta circolare ha dato nel corso degli anni, impronta e carattere al rifugio, facendo diventare la sua forma principale tratto somatico di identificazione e riconoscimento. La struttura interna del rifugio era interamente rivestita da tronchi di betulla, utilizzati anche per alcuni arredi; elemento predominante il caminetto centrale, fulcro indiscusso del locale. Un’atmosfera del tutto insolita e particolare che ha saputo regalare ai clienti un ambiente caldo ed accogliente, di forte impatto.

Il 2010 rappresenta l’anno della risvolta totale, la voglia di portare un edificio storico ad una vera e propria rinascita, una nuovissima struttura all’avanguardia in grado di dare una nuova vita al rifugio,ma impegnata allo stesso tempo a conservare il carattere e l’anima storica.

Da qui l’incarico affidato allo studio di progettazione dell’architetto Marcello Lubian, LA di Rovereto, per la progettazione del nuovo rifugio. Tecnologia, sostenibilità e innovazione sono stati elementi fondamentali per la realizzazione di un edificio ad altissimo risparmio energetico. Cambiano gli spazi, cambiano i materiali, ma rimane il carattere, la pianta circolare e il calore del caminetto centrale. Design moderno ed essenziale, affiancato da oggetti e decorazioni che vogliono rievocare e tener vivo il ricordo della “vecchia” baita.

Dal 2007 la gestione del rifugio è stata affidata alla famiglia Rech, proprietari e gestori da più di 30 anni del Rifugio Stella d’Italia, punto di riferimento fondamentale per i turisti  e gli abitanti dell’altopiano di Folgaria.

In entrambe le strutture troverete passione, ospitalità, cortesia e professionalità, piacevolmente sorpresi dell’amore e dalla cura con cui sarete accolti, in un ambiente del tutto familiare,per farvi sentire a casa anche in alta quota....